Poco prima della gara dei 200 metri piani che lo consacrerà come campione olimpico a Mosca 1980, Pietro Mennea ricorda la sua carriera fin qui: gli inizi con l'AVIS Barletta, le prime gare nazionali, i duri allenamenti a Formia, i successi e le sconfitte, il record mondiale dei 200 m piani, l'amore per Manuela. Il racconto appassionato e appassionante di un campione indimenticato, scolpito nella memoria di tutto il paese e diventato leggenda.
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La leggenda vuole che già nell’assolata Barletta degli anni Cinquanta, il piccolo Mennea si fosse guadagnato la fama sfidando in corsa i “macchinoni” dei ragazzi più ricchi: non c’erano Alfa Romeo o Ferrari che tenessero, Pietro in velocità le bruciava tutte. Inizia così la storia del più grande velocista della storia dell’atletica italiana, primatista mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996 con il tempo di 19”72, tutt’ora record europeo, e Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980.
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